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Masterplan del litorale domizio-flegreo: istituzioni, associazioni e imprese insieme per un grande progetto urbanistico

Di Orlando Di Marino

Il tempo nuovo è una realtà; esiste indipendentemente dal fatto che noi lo accettiamo o lo rifiutiamo. Non è né migliore né peggiore di qualsiasi altro tempo, è semplicemente un dato di fatto.” Le celebri parole di Mies van der Rohe, la sua esortazione ad operare nel presente senza rimpianti, sono utili per accompagnare ed illustrare il percorso progettuale, programmatorio ed amministrativo fatto dalla Regione Campania per la elaborazione del Masterplan del Litorale Domitio-Flegreo. Agire nel presente, come condizione di fatto, con slancio e positività, permette di affrontare una sfida innovativa e con grandi problematicità, una sfida che necessita appunto di coraggio, voglia di fare, e una immersione nei problemi, senza lasciarsi vincere dallo sconforto per le gravi condizioni dello stato di fatto o dalla recriminazione su quanto di negativo ha determinato quelle condizioni. Una sfida difficile, in un territorio complesso e differenziato che parte da Pozzuoli, attraversa tutto il Litorale fino ad arrivare al Garigliano. Paesaggi e problematiche diverse, storie e sviluppi diversi: il Masterplan si riferisce ad un’area target che comprende 14 comuni, 4 in provincia di Napoli (Bacoli, Giugliano in Campania, Monte di Procida e Pozzuoli), e 10 in provincia di Caserta (Cancello ed Arnone, Carinola, Castel Volturno, Cellole, Falciano del Massico, Francolise, Mondragone, Parete, Sessa Aurunca e Villa Literno), una superficie complessiva di oltre 740 kmq, una estensione di 73 km di costa e una popolazione residente di circa 380 mila abitanti.

Una realtà con grandi suggestioni paesaggistiche ed ambientali densa di cultura e testimonianze archeologiche, ma anche attraversata da gravi problemi di marginalità e degrado. Il Litorale ha subito negli ultimi anni un forte aumento della popolazione residente dovuto non solo a fattori di crescita naturale, ma anche alla pressione di un alto numero di immigrati impiegati nel sommerso: questa crescita non è stata accompagnata da un processo di pianificazione territoriale e sociale in grado di governare le trasformazioni in atto e di far fronte alle sempre maggiori esigenze della popolazione residente. Una fortissima conurbazione di scarsa qualità architettonica ha cause ascrivibili, oltre che al fenomeno dell’abusivismo, anche a quello delle “seconde case” a basso costo che ha prodotto residenze, o quand’anche intere lottizzazioni, nelle aree a ridosso del litorale. In questo quadro un elemento non secondario, che ha contribuito alla grossa crescita demografica dell’area e per certi aspetti al suo attuale degrado, è costituito dallo spostamento di popolazione conseguente agli eventi bradisismici registrati nell’area flegrea nel 1970 e 1983, nonché al sisma del 23 novembre 1980.

L’occasione offerta dal Masterplan consente a questa area di dotarsi di uno strumento capace di innescare processi di riqualificazione territoriale, ambientale e paesaggistico, che producano rilevanti risvolti economici ed occupazionali, scommettendo sulle potenzialità turistiche che potrebbero trasformarla nella “Romagna del Sud”.

La strategia di attuazione del Masterplan si è definita attraverso un processo che ha visto il coinvolgimento degli attori istituzionali e dei soggetti privati interessati a investire sull’area, che hanno trovato una cornice nel disegno organico firmato dall’architetto Andreas Kipar, che guida il gruppo aggiudicatario della gara per la elaborazione del progetto. La visione complessiva proposta si innesta in una rete di otto sistemi territoriali di intervento, costituenti cluster progettuali di interesse prioritario e snodi di potenziamento della mobilità sostenibile. Recupero e valorizzazione del sistema delle acque, nuovi percorsi ambientali, l’agricoltura ed i beni culturali come innovative matrici di sviluppo, sono alcuni dei temi declinati nel progetto presentato.

Il Masterplan si è caratterizzato come un processo aperto al contributo dei privati con una manifestazione di interesse a loro diretta, che ha avuto come obiettivo la ricognizione delle iniziative di pubblico interesse da realizzarsi da soggetti privati su aree interamente di proprietà privata. Ad esito della prima chiusura del bando, sono pervenute oltre 150 adesioni per un controvalore complessivo di investimento pari a circa 4 miliardi di euro. Si tratta di una risposta importante, segnale di attenzione del territorio verso un processo progettuale importante ed innovativo.

Lo scorso 3 settembre la Giunta regionale della Campania ha approvato il progetto preliminare del Masterplan del Litorale Domitio-Flegreo. Si è trattato di un passaggio fondamentale che mette a fuoco un lavoro di elaborazione di oltre due anni, ma anche un momento che apre una nuova fase e con essa una nuova sfida, una sfida a cui la Regione Campania chiama il territorio nella sua complessità ad esprimersi e ad offrire un contributo fattivo, per passare dal preliminare al definitivo del progetto Masterplan. Si è aperto ed è in corso una grande fase di ascolto attraverso un bando pubblico teso alla costituzione di un partenariato economico-sociale, largo e diffuso; circa 200 sono i soggetti che hanno aderito: associazioni di categoria, forze del lavoro e imprenditoriali, associazioni culturali ed ambientali, tutti chiamati ad una attività laboratoriale che si sta svolgendo a Castel Volturno e che vedrà specifici focus di approfondimenti tematici itineranti tra i comuni dell’area target: i beni culturali, i problemi del mondo agricolo e produttivo, la mobilità sostenibile. Alla fine di questo lavoro, il disegno che ne verrà fuori, sarà il frutto di un pensiero collettivo, dove si fonderanno interessi e problematiche, progetti di sviluppo e idee programmatiche, che vedrà la Regione Campania impegnata nello sforzo di declinare tutto questo in un progetto chiaro ed organico.

Tutti i documenti sono consultabili al link

http://porfesr.regione.campania.it/it/progetti-e-beneficiari/masterplan-litorale-domitio-flegreo

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