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Le politiche abitative in Regione Campania: risorse, strumenti e azioni per il diritto alla casa

di Orlando Di Marino

Dal programma di investimenti sul patrimonio residenziale ai recenti bandi ricompresi nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza fino alle misure intraprese in tema di aiuti sulla casa, ecco tutte le principali azioni messe in campo dalla Giunta De Luca

Un importante programma di investimenti sul patrimonio residenziale pubblico, un processo di riforma normativa che ha portato alla costituzione dell’ACER (l’Agenzia Campana per l’Edilizia Residenziale) centralizzando in un’unica struttura le cinque sezioni provinciali degli ex IACP (Istituto Autonomo Case Popolari) e l’emanazione di un nuovo regolamento per l’assegnazione, per la gestione e per la determinazione dei canoni di locazione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica, oltre al sostegno attivo ai cittadini per l’accesso alla casa: sono questi i tre punti su cui la Regione Campania sta attuando le proprie politiche abitative, concentrando risorse ed energie per un tema cruciale che attraversa il diritto di cittadinanza e una possibilità di rigenerazione di parti delle città campane.

Il patrimonio di edilizia pubblica abitativa in Campania è composto da circa 110mila immobili, di cui l’ACER ne detiene circa 60mila: quasi il 70% (72mila) degli alloggi sono ubicati nell’ambito della Città Metropolitana di Napoli. Basterebbero questi pochi numeri, a cui aggiungere che molto di questo patrimonio risulta datato e non adeguato ai moderni standard di sicurezza sismica e di risposta energetica, a definire il senso di un’urgenza dell’intervento e della conseguente ingente necessità economica. Le politiche di intervento sul patrimonio edilizio avevano conosciuto una consistente flessione a partire dalla fine degli anni ‘90 del secolo scorso, che ha comportato un ulteriore aggravamento della situazione sia rispetto alla mancata risposta a nuovi e diversificati bisogni di alloggi, sia per l’ulteriore deterioramento del patrimonio esistente. Con l’obiettivo di mettere in campo azioni tese al recupero di questo patrimonio e all’implementazione della disponibilità dell’edilizia esistente, sono in corso consistenti finanziamenti: tra questi, sicuramente, il più importante è quello che si inquadra nella misura 11 del Fondo Complementare al PNRR, che ha visto la Campania come la Regione italiana maggiormente finanziata con una dotazione di oltre 295 milioni sui 2 miliardi di euro disponibili.

Obiettivo del Bando era quello di favorire l’incremento e la riqualificazione del patrimonio di edilizia residenziale pubblica di proprietà dei Comuni e dell’ACER, attraverso interventi di recupero, ivi compresi la demolizione e la ricostruzione, e di rigenerazione degli spazi di pertinenza dei fabbricati. Il Bando era rivolto ai comuni della Regione Campania proprietari di patrimonio ERP (Edilizia residenziale pubblica) e all’ACER, cui venivano destinate risorse per 150 milioni di euro. La restante quota veniva allocata su due riserve: una a favore dei progetti presentati presentati dal Comune di Napoli per 60 milioni di euro, ed una a favore di quelli presentati dall’ACER, per 85 milioni. Bandito nel novembre 2021, le graduatorie sono state approvate nel febbraio 2022 e vedono finanziate complessivamente 54 proposte progettuali, per le quali sono in corso le procedure di definizione dei livelli progettuali per la messa a bando dei lavori, nel rispetto della tabella di marcia tracciata dal PNRR. Una misura statale che consente di poter programmare interventi per un lungo periodo è stata introdotta dalla legge finanziaria del 2018 (L. 145/2018 art. 1 comma 134), che mette a disposizione delle regioni italiane un fondo annuale per programmare interventi di rigenerazione urbana fino al 2034. La Regione Campania è al secondo anno di programmazione, ed ha scelto di destinare queste somme per la parte prevalente ai comuni (70%) e la restante quota a disposizione dell’ACER. Il primo bando nel 2021 aveva una dotazione di oltre 45 milioni di euro ed ha consentito di finanziare sei importanti progetti di recupero di quartieri di edilizia residenziale pubblica della Campania; una dotazione analoga è quella a disposizione del bando in corso di svolgimento.

Una particolare menzione merita il bando dei PIERS (Programmi Integrati di Edilizia Residenziale Sociale), emanato nell’estate del 2020 che consentiva la partecipazione per analoghe finalità anche alle cooperative di abitazioni, aprendo così anche ai privati la possibilità di partecipazione: sono stati selezionati 15 progetti a copertura di un investimento totale di quasi 80 milioni di euro, per interventi in corso di realizzazione. Completano il quadro l’insieme degli interventi in corso di progettazione per i PINQUA, che vedono la Regione Campania impegnata in tre progetti distinti di intervento risultando vincitrice del bando ministeriale per un valore complessivo di 45 milioni di euro.

Accanto ai consistenti investimenti sul patrimonio residenziale, ci sembra utile un cenno alle politiche attive di sostegno al diritto alla casa varate in questi anni: già all’interno del Piano socio-economico predisposto dalla Regione Campania durante la prima fase della pandemia Covid, la casa costituì una parte consistente con un investimento complessivo di oltre 82 milioni di euro su 5 diverse misure. Si partì dal sostegno per il pagamento delle rate del mutuo prima casa a favore delle famiglie che avevano subito una contrazione del reddito per effetto della pandemia, una misura che erogava un contributo una tantum di 750 euro a 2.390 soggetti per un investimento complessivo di circa due milioni di euro. Più consistenti ed estese nei numeri, le misure di sostegno al fitto che disponevano di due diverse misure; accanto alla misura classica inquadrata nella legge 431/98, con un investimento di 47,5 milioni di euro destinate al sostegno all’affitto per le annualità 2019/2020, venne sperimentata una misura tesa a sostenere i nuclei familiari titolari di un contratto di locazione, che avevano subito una diminuzione della capacità reddituale a seguito delle misure restrittive per l’epidemia, a cui venne destinato un finanziamento di oltre 21 milioni di euro. Entrambe le misure vennero gestite dai comuni della Campania, una scelta che non è stata confermata per il Bando fitti per l’annualità 2021, le cui procedure si sono da poco concluse e che, viste le difficoltà incontrate da alcuni comuni della Campania nella gestione delle domande, la Regione Campania ha scelto di gestire con i propri uffici. Nel dicembre 2021 venne emanato il bando che ha visto la partecipazione di oltre 38mila cittadini campani per un finanziamento di oltre 26 milioni di euro. Le complesse procedure di verifica si sono definitivamente concluse ad agosto scorso: è stata sperimentata una procedura innovativa per il pagamento delle somme attraverso una piattaforma che ha consentito l’erogazione simultanea degli oltre 28mila contributi ammessi direttamente sugli IBAN dei cittadini beneficiari: una buona pratica che verrà confermata nel bando per i fitti per l’annualità 2022.

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