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Garanzia Giovani in Campania: uno strumento a contrasto della disoccupazione giovanile

di Giorgia Marinuzzi* e Walter Tortorella*

Il Piano di attuazione italiano della “Youth Guarantee” recepisce la Raccomandazione del Consiglio dell’Unione europea del 22 aprile 2013 che istituisce una “Garanzia per i giovani” (GG), alla quale l’Italia ha aderito con il Programma Operativo Nazionale “Iniziativa Occupazione Giovani” (PON IOG). Nell’ambito della propria funzione di Organismo Intermedio, la Regione Campania, con la Delibera di Giunta Regionale n. 117 del 24 aprile 2014, ha approvato il proprio Piano Attuativo della Garanzia Giovani (PAR IOG), con una dotazione finanziaria di oltre 191 milioni di euro.

Il PAR IOG prevede l’offerta a tutti i giovani di servizi individualizzati, accessibili tramite i sistemi informativi disponibili a livello regionale. La strategia perseguita a livello regionale prevede in particolare una programmazione unitaria ed integrata che supera la logica del singolo dispositivo offrendo un insieme di misure e di servizi di istruzione, formazione e lavoro rispondenti alle diverse esigenze del mercato del lavoro, dei singoli soggetti che vi partecipano e degli obiettivi prioritari di politica regionale; una maggiore efficienza della spesa, attraverso l’adozione di misure amministrative semplificate, basate su costi standardizzati dei servizi e delle misure di aiuto e di incentivazione, attraverso l’adozione di parametri e premialità legati al conseguimento dei risultati occupazionali. 

Dal momento della sua attivazione nel 2014, fino al secondo semestre 2020, il Programma Garanzia Giovani in Campania ha registrato oltre 249mila adesioni, concentrate prevalentemente nel primo triennio (il 63% del totale)[1]. Le differenze di genere sono minime, dal momento che negli anni il numero di adesioni maschili supera quello delle adesioni femminili in media di 7 punti percentuali.

Dal punto di vista della distribuzione territoriale delle adesioni è la Città metropolitana di Napoli che fa registrare valori ben al di sopra di quelli delle altre province: 137.240 adesioni, ossia il 55% di quelle totali a livello regionale dall’avvio del Programma fino a giugno 2020. Seguono le Province di Caserta e Salerno, con valori attorno alle 40.000 adesioni, la Provincia di Avellino (18.000) e di Benevento (11.000).

In base ai dati forniti dalla Regione Campania è possibile effettuare una profilazione dei giovani che hanno avuto accesso al Programma.

Sul fronte anagrafico si riscontra che le adesioni da parte di minorenni sono meno di 2.400 in tutto il periodo che va dal 2014 al primo semestre 2020 (ovvero l’1% delle adesioni totali). I giovani di età compresa tra i 18 e i 20 anni sono circa 49.000 (il 19,5% del totale), mentre le classi triennali successive superano le 60.000 adesioni ciascuna, registrando il valore assoluto più alto per la classe di età compresa tra i 24 e i 26 anni (oltre 69mila adesioni). Infine, i trentenni, ossia gli ultimi per età ad avere diritto al sostegno previsto dal Programma, sono appena lo 0,2% del totale.

Considerando invece il titolo di studio di chi aderisce a Garanzia Giovani in Campania (Tabella 1) emerge come i principali beneficiari del Programma siano i ragazzi che hanno conseguito un titolo di istruzione secondaria superiore che non permette l’accesso all’Università: si tratta infatti di circa 123.000 adesioni, ovvero il 49,3% del totale. Tale categoria è infatti il target di riferimento di molte delle misure previste, tra cui ad esempio i tirocini, la formazione mirata all’inserimento lavorativo e l’accompagnamento al lavoro.

Il secondo titolo di studio più diffuso tra i beneficiari è la licenza media (oltre 50.000 adesioni, un quinto del totale), seguito dalla laurea (41mila adesioni in tutto, circa il 17% del totale).

Del tutto marginali appaiono le adesioni delle due categorie estreme per livello di istruzione: i beneficiari senza titolo di studio o al massimo con la licenza elementare sono l’1,5% del totale, così come i giovani con una specializzazione post-laurea sono appena lo 0,004% (10 persone in tutto). Nel primo caso le motivazioni che possono spiegare un’assenza di tale categoria sono molteplici, tra queste le più convincenti potrebbero riguardare il fatto che si tratti di persone in una condizione così strutturale e storicizzata che hanno trovato una loro posizione lavorativa nel tempo, oppure che non abbiano i mezzi economici e culturali per partecipare ai bandi. Oltretutto, si tratterebbe di una quota molto bassa della platea dei potenziali partecipanti. Nel secondo caso, invece, trattandosi di una categoria già altamente specializzata, la necessità di misure di inserimento nel mercato del lavoro si abbatte drasticamente dal momento che i giovani in possesso di un titolo post-laurea hanno maggiore velocità ed autonomia nel trovare un impiego.

 

Tabella 1 Adesione a Garanzia Giovani in Campania, per titolo di studio, dal 2014 al I semestre 2020
Titolo di studio Femmine Maschi Totale
v.a. %
Nessun titolo di studio 297 1.112 1.409 0,6%
Licenza elementare 601 1.620 2.221 0,9%
Licenza media 17.915 32.395 50.310 20,2%
Diploma di istruzione secondaria superiore che permette l’accesso all’Università 5.824 6.870 12.694 5,1%
Titolo di istruzione secondaria superiore che non permette l’accesso all’Università 52.688 70.274 122.962 49,3%
Laurea o diploma universitario 27.696 13.590 41.286 16,6%
Master universitario di I livello 1.862 835 2.697 1,1%
Titolo di studio post-laurea (compreso dottorato) 9 1 10 0,004%
N.d.* 7.592 8.206 15.798 6,3%
Totale 114.484 134.903 249.387 100,0%
*Sono coloro che non hanno completato l’adesione e sono i cosiddetti dormienti, coloro che hanno effettuato l’adesione ma non completato il percorso, potrebbero essere gli scoraggiati, oppure impegnati in percorsi di istruzione.
Fonte: elaborazione IFEL-Dipartimento Studi Economia Territoriale su dati Regione Campania, anni vari

 

Dal verbale del recente Comitato di Sorveglianza 2019 del POR Campania FSE 2014-2020 rispetto all’attuazione dell’Iniziativa Occupazione Giovani si legge molta soddisfazione rispetto al raggiungimento di risultati positivi attraverso il PAR GG in termini di adesioni e di giovani raggiunti dalle politiche attive e dalle opportunità di inserimento lavorativo[2].

Tale evidenza trova riscontro anche in una significativa riduzione della disoccupazione giovanile in Campania proprio a partire dal 2014, anno di avvio del Programma Garanzia Giovani (Figura 1). Il triennio 2014-2016, come prima detto, è stato infatti quello di maggior adesione al Programma, a cui sembra poter essere almeno parzialmente ricondotta la diminuzione nel tasso di disoccupazione giovanile. Tasso che, peraltro, torna ad aumentare nel biennio successivo, nel quale le adesioni al Programma diminuiscono.

Figura 1 Tasso di disoccupazione giovanile in Campania, confronto con Mezzogiorno e Italia, 2004-2019

Fonte: elaborazione IFEL-Dipartimento Studi Economia Territoriale su dati Istat, anni vari

La massiccia adesione al Programma ed il raggiungimento dei risultati attesi da parte dell’Autorità di Gestione, ha fatto sì che per assicurare la prosecuzione dell’attuazione delle Misure del PAR GG Campania nel periodo di emergenza sanitaria determinata dal Covid-19, siano state disposte dalla Regione, il 24 aprile 2020, “Indicazioni operative” rivolte ai soggetti beneficiari e attuatori dei progetti finanziati a valere sul PAR per l’attuazione di interventi in modalità “a distanza”.

Tale azione ha evidenziato la volontà di dare continuità al Programma, preservando i percorsi di politica attiva già intrapresi e quelli da intraprendere in concomitanza con le misure restrittive assunte dal Governo nazionale e regionale per contenere la diffusione del virus.

*Dipartimento Studi Economia Territoriale IFEL

[1] Fonte: elaborazione IFEL-Dipartimento Studi Economia Territoriale su dati Regione Campania, anni vari.

[2] http://www.fse.regione.campania.it/wp-content/uploads/2019/10/Informativa-attuazione-IOG-in-Campania-Anno-2019.pdf

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