di Elena Severino
C’è bisogno di iniziative integrate di gruppi omogenei di enti locali, con eventi distribuiti per aree territoriali e tematiche. Al vaglio anche la riforma e l’accorpamento della normativa di settore
Una nuova programmazione per la realizzazione di iniziative integrate da parte di gruppi omogenei di Comuni, con eventi distribuiti per aree territoriali e tematiche. È la strategia alla base dell’azione politica che sta portando avanti l’Assessore regionale al Turismo e alla Semplificazione Amministrativa, l’Avvocato Felice Casucci.
Professore ordinario di Diritto Privato Comparato presso l’Università degli Studi del Sannio (Bn), dove insegna “Diritto Doganale Europeo e Comparato”, Casucci è stato Direttore del Dipartimento “Persona, Mercato e Istituzioni” presso la medesima Università. È Direttore delle Riviste Scientifiche “Annuario di diritto comparato e di studi legislativi” e “Il Diritto dell’Agricoltura” (ESI Napoli). È Presidente della Sezione Campana della Società Italiana per la Ricerca nel Diritto Comparato. È Direttore della Collana editoriale di “Diritto e Letteratura” (ESI Napoli), materia che per primo ha insegnato in Italia, e Componente del Comitato Scientifico dei “Quaderni di Diritto delle Arti e dello Spettacolo”. Si occupa di volontariato culturale e sociale, ed è autore di un centinaio tra pubblicazioni scientifiche e letterarie.
«Quando mi sono insediato, verso la fine del 2020 – spiega Casucci – abbiamo fatto ripartire la programmazione turistica, che era ferma a causa del Covid-19, innanzitutto con il “Grand Tour delle cose”, con il quale abbiamo inviato venti presepi napoletani in giro per il Belpaese, riscontrando un notevole successo, con l’obiettivo riuscito di promuovere una delle principali eccellenze artigianali campane sul territorio nazionale».
Su cosa si basa la nuova programmazione turistica regionale?
«La nostra strategia comprende il turismo culturale, quello eno-gastronomico e quello naturalistico, tutti basati sul fattore esperienziale. Nel settore dell’artigianato, ad esempio, i turisti durante tutto l’anno, vengono coinvolti nei laboratori, presso le botteghe. In quello eno-gastronomico, ancora, ci sono gli itinerari in vigna e negli uliveti. Così come molto importanti sono i cammini religiosi, con percorsi lunghi e a tappe. Iniziative che, assieme al rilancio delle intramontabili mete più gettonate come Capri, Procida (che è stata di recente Capitale della Cultura) e Ischia (dopo la crisi), sono convogliate nel suggestivo spot promosso dalla Regione “Campania Divina 2024”, con l’attore Alessandro Gassmann».
Qual è la chiave per migliorare ancora l’offerta turistica della Campania?
«Abbiamo chiesto a tutti i primi cittadini di non creare eventi singoli e slegati tra di loro, ma iniziative integrate con collaborazioni tra gruppi omogenei di Comuni, con il coinvolgimento di associazioni, imprese e cittadini, per eventi distribuiti per aree territoriali e tematiche, come ad esempio il comparto della ceramica».
Un altro importante progetto in corso è quello dei BSB – Borghi Salute e Benessere (vedi scheda).
«La Campania non è solo mare e cultura: la Regione punta a sviluppare un turismo del benessere, della salute e della sostenibilità. Nascono così i Borghi Salute e Benessere (BSB), una rete di comuni interni che offrono percorsi di salubrità tra natura incontaminata, prodotti tipici, tradizioni autentiche e incoraggiamenti ad adottare un corretto stile di vita. Un modo per scoprire la Campania più intima e vivere un’esperienza rigenerante a contatto con la natura. BSB è una rete, in cui le aree costiere dialogano con quelle interne, creando la condizione affinché la montagna ascolti il mare. Dopo un preliminare impegno economico che ha riguardato le prime quattordici reti selezionate, la Regione Campania è intervenuta con un finanziamento a beneficio di tutti i progetti ritenuti meritevoli».
C’è poi il progetto DMO (Destination Management Organization).
«Per gestire al meglio il flusso turistico e offrire un’esperienza impeccabile, la Campania punta sulla collaborazione tra pubblico e privato. Le Destination Management Organization (DMO) nascono proprio per creare questa sinergia, riunendo enti locali, operatori turistici e stakeholders del territorio. Un modello già collaudato a livello nazionale, e che ora si appresta a rivoluzionare il sistema turistico campano, in assenza di poli turistici locali collaudati. A tal fine siamo scrivendo un testo unico del Turismo regionale con una profonda riforma delle province».
Dunque, il turismo può diventare sempre più strategico per la nostra regione?
«Senza dubbio, soprattutto se riusciamo a potenziare i servizi di supporto, come i trasporti. Non a caso a breve entrerà in funzione l’aeroporto “Costa d’Amalfi” a Pontecagnano, che affiancherà Capodichino e darà un impulso determinante al rafforzamento della nostra offerta turistica. Così come è necessario disciplinare e controllare in maniera ottimale i flussi turistici da parte degli enti locali».
C’è infine in preparazione la modifica della legge regionale sul turismo.
«L’intenzione è quella di aggiornare la normativa, che risale al 2014 (legge n. 18, ndr), e soprattutto di accorpare tutta la materia in un Testo Unico, magari affiancando al turismo anche la cultura. Un passo fondamentale per semplificare la burocrazia e favorire gli investimenti nel settore turistico».