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Residenze universitarie: sul bando ministeriale una importante azione di coordinamento tra amministrazioni pubbliche della Campania

di Orlando Di Marino

La disponibilità di adeguate progettazioni nel contesto di una cornice programmatica forte, costituisce senza dubbio il fattore fondamentale per poter utilizzare al meglio le occasioni di finanziamento previste dal PNRR e più in generale dalle politiche di coesione. Già nel recente passato la Regione Campania con l’Assessorato al Governo del Territorio sulla specifica iniziativa del bando per i Programmi Innovativi per la Qualità dell’Abitare (cfr. Poliorama n. 9/2021) si era resa protagonista di una iniziativa di raccordo e organizzazione tra amministrazioni per poter accedere a fondi per la realizzazione di interventi tesi al miglioramento della offerta residenziale e più in generale della riqualificazione urbana di alcuni centri della Campania.

Il tema della residenza seppur declinato nella specifica risposta al bisogno abitativo connessa alla utenza studentesca universitaria, è stato alla base di una singolare iniziativa di raccordo tra diversi soggetti pubblici: l’occasione è stata fornita dal V Bando del MUR pubblicato a gennaio 2022, diretto alle istituzioni accademiche, per interventi rivolti alla realizzazione di alloggi e residenze per studenti universitari. Il Bando affiancava alle risorse statali previste dalla Legge 338 del 2000, una quota consistente aggiuntiva di risorse provenienti dal PNRR, per un budget complessivo di 467 milioni di euro, per un cofinanziamento che copre fino al 75% del costo totale dell’intervento da parte dello Stato. Gli alloggi realizzati con questo finanziamento devono essere destinati prioritariamente a studenti capaci e meritevoli anche se privi di mezzi idonei al conseguimento della borsa di studio e dei prestiti d’onore, sulla base delle graduatorie definite dagli organismi regionali e delle Province autonome di gestione.

Il tema è di grande importanza per il diritto allo studio: l’Italia, infatti, presenta una offerta complessiva di circa 40mila posti alloggio per gli studenti universitari, una quota che ci colloca distanti da offerte ben più consistenti e significative di altri grandi paesi europei, se si pensa ai 175mila posti alloggio della Francia e ai 195mila posti alloggio della Germania. In un quadro nazionale complesso, la Campania presenta ulteriori elementi di criticità: con i suoi sette atenei ed una popolazione studentesca di oltre 170mila iscritti nell’Anno accademico 2019/2020, si registra una percentuale tra posti alloggio e iscritti che non raggiunge l’1% (rispetto ad una media italiana pari a circa il 2,3%) ed un fabbisogno ulteriore di circa 10mila posti alloggio per l’intero territorio regionale.

Con l’obiettivo di coordinare i diversi soggetti pubblici che operano nel campo della formazione universitaria e grazie all’attività di regia e di stimolo svolta dalla Regione Campania si è riusciti a promuovere un’azione strategica integrata che agisse in questa direzione puntando al superamento del divario che separa il Mezzogiorno dal resto del Paese nel campo dell’offerta di servizi abitativi per gli studenti universitari. La volontà di procedere con un’azione sinergica e congiunta si è concretizzata anzitutto con la sottoscrizione di un Protocollo di Intesa tra la Regione, gli Atenei campani e l’Adisurc, per un “programma di interventi per il miglioramento dell’offerta di servizi residenziali universitari per le arre urbane regionali per contribuire a rispondere ad un rilevante fabbisogno di posti alloggio”. Una forte collaborazione istituzionale ha rafforzato la linea strategica della proposta con gli enti locali ed altre istituzioni pubbliche che hanno messo a disposizione immobili di loro proprietà per destinarli a residenze universitarie: il Comune di Napoli e la Città metropolitana, i Comuni di Benevento e di Caserta, il Ministero della Difesa e l’Agenzia del Demanio, il Fondo Edifici di Culto del Ministero dell’Interno. Esito di questa collaborazione sono i nove progetti presentati alla data di scadenza del Bando, progetti distribuiti sul territorio regionale, con un importo degli interventi pari a circa 100 milioni di euro con la contestuale richiesta di finanziamento al MUR di circa 82 milioni di euro. Questi progetti rispondono al fabbisogno pregresso della Campania con un’offerta di circa 870 posti alloggio, incrementando di circa il 60% l’attuale dotazione regionale pari a 1.520 posti alloggio.

La Regione Campania ha stanziato complessivamente per il cofinanziamento degli interventi e per coprire le spese tecniche degli interventi di cui è promotrice circa 4 milioni di euro; in maniera singolare infatti, il costo delle progettazioni non era previsto dal Bando ministeriale. Nell’aprile scorso un bando regionale ha stanziato 1,5 milioni di euro derivanti da Fondi JESSICA prevedendo la concessione di un finanziamento da un minimo di 30mila ad un massimo di 150mila euro, in relazione ai posti letto che si intendevano realizzare con il progetto: questi fondi messi a disposizione di sei istituzioni accademiche campane hanno permesso la realizzazione dei progetti presentati. Accanto a questi fondi regionali gli atenei e l’Adisurc insieme, hanno impegnato circa 17 milioni di euro di risorse proprie per finanziare le spese non coperte dal finanziamento ministeriale. Il 40% delle risorse messe a disposizione dal Bando sarà destinato ad interventi collocati nelle regioni del Mezzogiorno, ed è dunque possibile ritenere che anche se non tutti i progetti potranno essere finanziati in questa prima fase, si avrà a disposizione un parco progetti significativo che potrà concorrere con successo ad altri bandi per l’accesso a finanziamenti pubblici rispondendo a tutti i requisiti tecnici di innovazione e di sostenibilità ambientale oggi ritenuti indispensabili.

I progetti presentati sono caratterizzati da una duplice valenza innovativa: anzitutto sono improntati ad un elevata qualità architettonica, prediligendo soluzioni funzionali che tendono al superamento del tradizionale modello di “studentato-dormitorio”, immaginando sulla base di analoghe e significative esperienze europee formule più aperte e innovative di student houses che comprendono tipologie abitative e funzioni di servizio diversificate ed aperte al territorio in cui si inseriscono: attrezzature sportive, sale studio e riunioni attrezzate con dotazioni tecnologiche, spazi di coworking e per la preparazione dei pasti, spazi verdi all’aperto. Nella richiesta sempre più pressante di soluzioni progettuali tese al risparmio ed all’efficientamento energetico, tutti i progetti inoltre adottano soluzioni innovative e tecnologicamente all’avanguardia perseguendo soluzioni ad “energia quasi zero”.

Altro fattore di innovazione e rilevanza è la loro localizzazione ed il contributo che possono fornire al tema più vasto della rigenerazione urbana: se si eccettua l’intervento nel Campus di Fisciano che si colloca in un diverso modello di organizzazione universitaria, gli interventi sono rivolti al recupero e alla rifunzionalizzazione di complessi immobiliari in molti casi dismessi da lungo tempo come nel caso dell’Arsenale Militare di via Campegna a Napoli, della caserma Barducci a Caserta, di Casa Miranda a Napoli o ancora del Complesso San Vittorino e Palazzo Zoppoli nel centro storico della città di Benevento contribuirà all’innesco di processi di rigenerazione urbana che non potranno che avvantaggiarsi della presenza di un pubblico giovane, multi-etnico e di alto profilo culturale come quello studentesco che rappresenta una risorsa rilevante per promuovere una maggiore coesione sociale. Gli interventi sono localizzati in posizione strategica rispetto alle sedi universitari e sono ben serviti dal trasporto pubblico locale collocandosi in alcuni casi in aree di elevatissimo valore storico architettonico come nel caso della residenza Medici a Portici o dell’ex Istituto Pontificio, edificio compreso nel Complesso Monumentale di Santa Chiara che grazie ad una straordinaria collaborazione tra soggetti pubblici potrà essere restituito alla fruizione collettiva dopo anni di abbandono. Una forte sinergia istituzionale, un obiettivo strategico di grande impatto sociale ed economico, una adeguata risposta progettuale: i fattori che porteranno, si spera, ad un risultato positivo.

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