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Il benessere nei borghi: ecco il progetto promosso da Scabec

di Lucia Serino

Valorizzare la fitta rete di borghi che arricchisce il patrimonio storico-culturale della Campania e promuovere un modello di turismo improntato su stili di vita salutari e lontani dalla frenesia moderna. Con questo obiettivo la Regione Campania ha presentato nel corso degli Stati Generali sull’Ambiente in Campania il progetto “Borghi Salute e Benessere”, iniziativa promossa da Regione Campania e Scabec – Società Campana Beni Culturali – per stimolare e supportare progetti di promozione territoriale ideati da comuni campani con meno di 20.000 abitanti.

Il progetto di creare reti territoriali fra i borghi della Regione Campania – si legge nelle linee guida del progetto curato da Scabec – nasce, soprattutto, dall’esigenza di valorizzare i territori interni, spesso in via di spopolamento, nel convincimento che il singolo Comune, sia come amministrazione che come comunità produttiva, non riesca ad accrescere la propria visibilità e sviluppare in modo significativo la propria economia. Accrescere la consapevolezza delle risorse disponibili in una rete territoriale, conoscerne le criticità, i punti di debolezza e trasformarli in punti di forza è la sfida che la RETE BORGHI SALUTE E BENESSERE si pone. Come già accaduto in Campania che da qualche decennio hanno sperimentato ed attuato politiche di rete territoriale con ottimi risultati in termini di ricadute economiche, sia nella produzione agricola che nel turismo, i vantaggi della creazione di reti sistemiche e ben strutturate saranno concreti sia per le imprese che per i Comuni aderenti al progetto BSB. Le imprese, partecipando a BSB, avranno visibilità verso i potenziali visitatori, italiani e stranieri, che godranno delle azioni di comunicazione e marketing realizzate dalla Regione/Scabec e dai Comuni. I Comuni, a loro volta, avranno un ruolo nella crescita economica dei loro territori, con la possibilità di incrementare i flussi turistici (anche quello del ritorno alle terre d’origine familiare) e l’occupazione giovanile.

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