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Civic Crowdfunding: esperimenti di matching finanziario tra istituzioni locali e società civile

di Gaetano Di Palo e Chiara Caprio

La Regione Campania ha di recente avviato quattro azioni pilota di crowdfunding civico nell’ambito del progetto INTERREG MED 2014-20 “Blue Crowdfunding: Capacity Building of Blue Economy Stakeholders to Effectively use Crowdfunding”, con l’obiettivo di testare l’utilizzo del crowdfunding da parte della pubblica amministrazione locale e di favorirne la combinazione con altre forme di sostegno finanziario già consolidate in modo da ottenere un effetto leverage che moltiplichi l’impatto/impiego dei fondi da gestire ed erogare sin già dal prossimo settennio 2021-2027. Dagli esiti di tale sperimentazione, condotta parallelamente anche dagli altri partner euro-mediterranei del Progetto, deriveranno elementi atti ad incoraggiare e guidare le autorità pubbliche locali a considerare il crowdfunding come una valida opzione per democratizzare quegli investimenti tesi a migliorare il benessere pubblico.

Com’è noto il crowdfunding si caratterizza per il potenziale moltiplicativo insito nel meccanismo stesso di raccolta fondi presso un pubblico polverizzato di donatori/contributori, soprattutto mediante il ricorso a piattaforme digitali specializzate ed al loro combinato ed intelligente utilizzo coi principali social network. I progetti finanziati attraverso il crowdfunding si fondano di norma sul versamento di contributi da parte di un gran numero di individui, e quindi necessitano di elementi di concreta aggregazione intorno ad interessi reali e profondamente/largamente percepiti, che consentano la costruzione di una rete di contributor accomunati da uno scopo/interesse (anche non economico) e che possono moltiplicarsi grazie alla vasta disseminazione dell’idea progettuale.

Il civic crowdfunding in particolare consiste anch’esso in una attività di fund-raising che però si caratterizza dal perseguimento di uno scopo sociale, che abbia una ricaduta su di un territorio ed un impatto su di una comunità. Si tratta pertanto di una tipologia del modello crowdfunding, nella cui applicazione membri della società civile, sovente anche in collaborazione con le istituzioni locali, propongono, finanziano e realizzano progetti che mirano a fornire un servizio alla comunità o ad accrescere/salvaguardare il patrimonio pubblico attraverso interventi di curatela/miglioramento su beni comuni o di allestimento/erogazione di servizi destinati alla collettività. Giova peraltro segnalare che queste azioni, a ben vedere, rappresentano anche occasione ed esempio di aggregazione sociale e coinvolgimento della comunità, permettendo ai cittadini di assumere un ruolo attivo nel miglioramento della qualità della vita dei loro territori. Invero, in talune circostanze il civic crowdfunding riesce ad associare donatori che intendono anche soltanto sostenere una causa pur non avendone una concreta ricaduta/beneficio diretto, bensì perché interessati e/o empatizzanti con una specifica comunità, territorio o categoria di soggetti i quali, per diversi motivi necessitano di un supporto esterno per affrontare un problema, risanare una situazione o migliorare una condizione.

Tecnicamente il civic crowdfunding è riconducibile al modello che gli addetti ai lavori definiscono donation based (i.e. supporto finanziario meramente filantropico) o alla sua variante reward based, che si configura allorquando al donor viene corrisposta una modesta ricompensa non finanziaria, di carattere puramente simbolico e di valore evidentemente inferiore alla cifra donata (e.g. un gadget, un’esperienza…). Orbene, se la crescita del crowdfunding in Italia è aumentata in modo esponenziale negli ultimi 5 anni – nel 2020 il volume di capitale totale del crowdfunding è aumentato del 75% recuperando in buona parte la flessione dovuta all’anno della pandemia – il ricorso in particolare ai modelli donation e reward – canonicamente utilizzati per l’appunto nel civic crowdfunding poiché connessi ad iniziative senza scopo di lucro o comunque non destinati a finanziare Start-Up e PMI (per queste ci sono i modelli equity e lending) – tra il 2016 e il 2020 ha raggiunto addirittura i 101.882.560 €.

Quest’ultimo dato peraltro può considerarsi un risultato parziale, giacché non tiene conto di tutte le campagne che prevedendo la clausola “all or nothing” (che impone la consegna delle somme raccolte soltanto qualora si sia raggiunto la somma-obiettivo della campagna) che al momento del Survey non avevano ancora conseguito l’ammontare target.

Va aggiunto, per completezza di scenario, che da una lettura anche qualitativa dei dati i valori di queste tipologie di crowdfunding assumono una maggiore significatività se si considera che, malgrado l’attenzione dei donatori si sia concentrata su questioni occasionate dall’emergenza sanitaria, tale circostanza non abbia impedito il successo di campagne lanciate anche in altri ambiti no-profit.

I numeri cominciano poi a lievitare se si considera il recente moltiplicarsi di esempi di cofinanziamento pubblico e matchfunding, favoriti dalla rinnovata ingegnosità dei modelli di crowdfunding e dalla versatilità delle piattaforme/portali di raccolta che hanno accresciuto l’interesse del settore pubblico verso l’adozione dello strumento e consentito nuove collaborazioni tra società civile, imprese ed istituzioni ed enti del governo centrale o locale in ambiti e situazioni confacenti. Tali cooperazioni si esplicitano mediante erogazioni pubbliche aggiuntive in matchfunding ad integrazione dei mezzi raccolti in proprio da promotori di iniziative di crowdfunding, ma possono sfociare addirittura in schemi più articolati e sofisticati che prevedono l’integrazione di altri prodotti e strumenti finanziari, come prestiti, crediti di firma e investimenti azionari, con piattaforme di equity e lending crowdfunding.

Il matchfunding incoraggia l’attribuzione di fondi pubblici e privati a progetti ben specifici e di norma il contributo medio alle campagne assistite da matchfunding tende ad aumentare rispetto a quello legato a campagne di crowdfunding tradizionali, grazie al determinarsi di un ciclo positivo di fiducia tra comunità, istituzioni e progetti che premia quelle iniziative che vengono percepite come prioritarie dai cittadini, i quali sono conseguentemente più ben disposti a contribuirvi. E ciò senza peraltro sottostimare la possibilità per l’ente di ottenere, grazie al ricorso a forme di matchfunding, i benefici di leva finanziaria sugli investimenti pubblici ed i fondi strutturali.

Livelli di integrabilità tra Fondi strutturali e operazioni di crowdfunding

Livelli di integrabilità tra Fondi strutturali e operazioni di crowdfunding
Fonte: Rielaborazione degli autori su dati Eurocrowd

Senza scomodare il mondo anglosassone ed i paesi scandinavi, come sempre una miniera di buone pratiche, ottimi esempi di civic crowdfunding sono osservabili anche in Italia (e.g. Comune di Milano, Comune di Venezia, Comune di Bologna, Comune di Senigallia) ed in altri paesi del sud dell’Europa. È tra questi molto interessante il programma act4Greece promosso dalla Εθνική Τράπεζα της Ελλάδος (Banca Nazionale della Grecia) con l’obiettivo di promuovere il social e developmental banking mediante una piattaforma nazionale per implementare progetti utili alla società greca. L’intento è anche quello di allargare la cerchia di donatori a tutto il mondo creando una rete di soggetti internazionali attuatori/sostenitori delle campagne di crowdfunding, nonché di partner strategici del programma stesso, come la Commissione Nazionale Ellenica per l’UNESCO e fondazioni ed enti privati che lavorano nell’ambito della promozione della cultura, della scienza, della sanità, della protezione ambientale e delle categorie più deboli (e.g. Alexandros S. Onassis‎, John S. Latsis‎, Bodossaki, Rete ellenica per la responsabilità sociale delle imprese).‎

Ogni azione del programma si basa su proposte progettuali di crowdfunding presentate a act4Greece indicando i dettagli di costo, i beneficiari e i tempi di attuazione e il contributo in termini di know-how e competenze per il raggiungimento degli obiettivi che si intende perseguire. I progetti approvati riguardano azioni a favore del cittadino, dei territori e delle comunità più deboli costituendo la pietra miliare dell’agire a scopo civico. Tra i tanti progetti di civic crowdfunding finanziati con act4Greece (mense scolastiche, centri d’ascolto e supporto per categorie deboli, servizi di assistenza per i più fragili) di certo spicca la campagna Vittime degli incendi dell’Attica attiva dal luglio 2018 al luglio 2019, lanciata per raccogliere 1.500.000 € per il ripristino delle infrastrutture delle aree di Mati, Rafina, Kineta e altri territori colpiti da disastrosi incendi estivi. Attraverso la piattaforma sono stati raccolti 258.551 € e la Banca Nazionale della Grecia, come Agenzia di gestione dell’azione ha poi contribuito in matchfunding 1.000.000 di €.

Una piattaforma invece regionale di crowdfunding (Πλατφόρμα Crowdfunding Περιφέρειας Κρήτη) è stata da poco implementata dalla Regione di Creta, amministrazione già nota per i suoi recenti sforzi in termini di sviluppo servizi/processi partecipativi ed elettronici che coinvolgono i cittadini come l’open budget, gli open data e la mappatura dei progetti. Al momento la piattaforma opera ancora in πιλοτική λειτουργία (modalità pilota), e promuove e sostiene interventi civici in aree chiave della comunità isolana.

La Regione ne ha assunto il ruolo di gestore e facilitatore e invita tutti gli enti locali a presentare proposte – che la piattaforma regionale seleziona periodicamente mediante open call – per sostenere progetti legati alla cultura, alle infrastrutture, iniziative e azioni della società civile; questi saranno poi inseriti nel Portale dopo opportuna valutazione da parte dell’amministrazione regionale.

L’ambiente della piattaforma è molto semplice nel suo utilizzo, ed i donatori, accedendovi finanziano spontaneamente progetti a loro scelta senza corrispettivo (donation based) o ricevendo in cambio oggetti di valore simbolico o commemorativo (reward based). Le procedure di raccolta fondi o di sostegno sono utilizzate principalmente per finanziare scopi assistenziali o di pubblica utilità o per finanziare azioni e iniziative artistiche, e supportare organizzazioni o enti che portano avanti un progetto di interesse civico e sociale.

In definitiva il crowdfunding civico è un’eccellente opportunità per i governi locali per sollecitare e sostenere il lancio di progetti che comportino valore aggiunto alla collettività ed al tempo stesso coinvolgere (e non solo finanziariamente) i cittadini rendendoli parte integrante della trasformazione dei loro quartieri e città. Attraverso l’attivismo civico, unito alla capacità amministrativa delle autorità locali, si può riuscire ad adottare modelli di finanziamento inclusivi e democratici che migliorino le condizioni di vita ed arricchiscano, infittiscano e rafforzino il tessuto sociale di una comunità.

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