Culture digitali|Diritto|NewsLa società dei diseguali: perché è importante il progetto

La società dei diseguali: perché è importante il progetto

di Lucia Serino

L’Italia è in ritardo sul fronte delle competenze digitali, sia per quanto attiene le competenze di base dei cittadini, sia in termini di laureati in materie ICT, come evidenziato dal rapporto DESI (Digital Economy and Society Index) della Commissione Europea.

In Italia solo il 45,8% della popolazione possiede competenze digitali di base, a fronte del 55,6% della media europea, mentre i laureati in materie ICT rappresentano solo l’1,3% del totale dei laureati (rispetto a una media europea del 3,9%) e gli specialisti ICT il 3,8% sul totale della forza lavoro (rispetto a una media europea del 4,5%).

I progetti PNRR del DTD sulle Competenze Digitali M1C1-1.7 mirano a contribuire a colmare il ritardo sul fronte delle Competenze Digitali dei cittadini italiani, in linea con gli obiettivi del Digital Decade che traguardano al 2030 il raggiungimento dell’80% complessivo di cittadini europei con competenze digitali almeno di base.

Le Misure PNRR sulle competenze digitali di base sono due: la misura M1C1-1.7.2 Rete dei servizi di facilitazione digitale, cui si affianca la misura M1C1-1.7.1. Servizio Civile Digitale.

Rete dei servizi di facilitazione digitale (M1C1-1.7.2)

L’intervento, del valore di 135 milioni di euro (di cui 3 per costi centrali di IT e Formazione), prevede la realizzazione di 3.000 punti di facilitazione digitale sul territorio (ad esempio sedi regionali, comunali, presidi sanitari, enti del terzo settore) da parte delle 21 Regioni e Province Autonome (RPA), per l’accrescimento delle competenze digitali di base di 2 milioni di cittadini al T2-2026 (target europeo).

Ad oggi risultano attivi 2.875 Punti Digitale Facile (oltre 3.000 censiti) e sono stati coinvolti oltre 600.000 cittadini.

Il profilo dei cittadini vede una prevalenza di donne (54%), adulti (30-54 al 43%, 55-74 al 33%) livello di studio: diplomati (36%), elementari e medie (29%), occupazione prevalente: dipendenti (27%), disoccupati e inoccupati (20%), pensionati (15%).

I principali servizi sono quelli relativi al sostegno all’occupazione, servizi previdenziali e assistenziali, servizi sanitari e FSE, sistemi di pagamento, AppIO, istruzione, ANPR. Principali Aree di Competenza: Comunicazione e collaborazione e Alfabetizzazione su informazione e dati (quelle su cui siamo più forti).

Servizio Civile Digitale (M1C1-1.7.1)

L’intervento, del valore di 60 milioni di euro (di cui 5 per costi centrali di IT e Formazione), è realizzato in collaborazione col Dipartimento per le Politiche Giovanili (DPG), titolare del Servizio Civile Universale e che opera quale soggetto attuatore.

L’obiettivo è di coinvolgere almeno 8.300 giovani volontari per realizzare 700.000 interventi di facilitazione: programmi sviluppati ed erogati dagli oltre 500 enti pubblici e privati facenti parte dell’Albo del Servizio Civile Universale.

Il DTD fornisce anche in questo progetto la piattaforma di monitoraggio e knowledge management (denominata Facilita e comune alla misura 1.7.2), la Formazione (sincrona e asincrona) a Enti e Facilitatori.

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