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La Regione Campania contro la Dispersione Scolastica – I percorsi di istruzione e formazione professionale (IFP) e di Istruzione e formazione tecnica superiore (IFTS)

di Nicola Pezzullo

«Sono ben consapevole che la strada è in salita e tanto c’è ancora da fare per raggiungere un livello accettabile di funzionamento e di virtuoso incontro tra domanda e offerta di lavoro, consapevolezza che ho maturato in questi due anni di studio e impegno silente all’interno e all’esterno della Regione che mi hanno consentito di avviare le azioni necessarie per cominciare ad affrontare le criticità ma anche di individuare il grande potenziale di miglioramento che abbiamo davanti. È su questo potenziale che dobbiamo concentrare le nostre energie e moltiplicare le soluzioni rispetto ai problemi, non il contrario! Perché lo scopo è sempre e solo uno: che nessun cittadino campano resti ai margini della società per mancanza di strumenti cognitivi, soprattutto quando parliamo di giovanissimi che, per condizioni di povertà educativa ed economica escono dal circuito scolastico, perdendo per sempre il treno della cultura e della emancipazione sociale».

Con queste virtuose parole, l’Assessora alla Formazione Professionale della Regione Campania, l’On. Armida Filippelli, ha concluso il suo discorso alla quarta edizione della Borsa Mediterranea Formazione e Lavoro 2023.

Condivisibili risultano le parole dell’Assessore soprattutto se si guardano i dati: un cittadino campano su tre possiede esclusivamente la licenza media inferiore e i dati sulla dispersione scolastica (soprattutto nel Meridione d’Italia) risultano ancora allarmanti.

Vista la situazione ancora precaria sono da considerarsi davvero importanti i nuovi investimenti che la Regione Campania sta facendo nel settore della formazione professionale.

È notizia di questi giorni che la Regione Campania ha presentato due nuovi bandi, uno per l’IeFP (Percorsi di istruzione e formazione professionale) dedicato ai giovani dai 13 ai 24 anni e uno per gli IFTS (Percorsi di istruzione e formazione tecnica superiore) per la fascia sopra i 18 anni, per complessivi 30 milioni di euro, le cui principali novità sono:

  1. la stabilizzazione delle misure per i prossimi 3 anni e un sistema incrementale legato ai risultati e dunque alle risorse finanziarie reperibili, non il contrario;
  2. la coerenza con i settori economici strategici regionali grazie alla coprogettazione con le aziende e la vocazione degli allievi;
  3. l’attivazione di percorsi anche in apprendistato di 1° livello;
  4. il raddoppio già da subito dei percorsi finanziabili.

Grazie a queste nuove misure ci sarà la possibilità per tanti giovani della Regione Campania da un lato di formarsi e dall’altro di entrare in modo rapido ed agevole nel mercato del lavoro senza dover abbandonare la nostra Regione.

Difatti, i ragazzi della Regione Campania, i quali hanno frequentato il corso di istruzione e formazione professionale (IFP) e il corso di istruzione e formazione tecnica superiore (IFTS) hanno avuto la possibilità di entrare nel mondo del lavoro ed oltre il 70% degli stessi ha ottenuto un lavoro stabile.

Non vi è dubbio che si può e si deve fare di più ma se si pensa che nell’anno 2020 per i corsi di formazione professionale vi erano soltanto 180 studenti e oggi ve ne sono oltre 2.000 e con il prossimo bando si punta a formare oltre 10.000 ragazzi, si comprende come la Regione Campania abbia fatto enormi progressi in questo settore.

Gli ultimi dati ISTAT (13 giugno 2023) sull’occupazione al Sud dicono che vi è stata una crescita dell’occupazione (nelle persone tra i 15 e i 64 anni) di oltre 1,5% nel solo primo trimestre del 2023 portando il tasso di occupazione al Sud al 47%.

Bisogna dire che ad oggi il tasso di occupazione nelle regioni meridionali italiane è il più alto di sempre, almeno da quando nel 2004 sono iniziate le statistiche sull’occupazione, all’epoca il tasso occupazione era il 45,9%, il punto più basso è stato toccato nel 2014 quando vi era un’occupazione soltanto del 41%.

L’occupazione nel Sud Italia ha comunque ancora molti problemi, il primo dei quali riguarda l’occupazione femminile. Nel nostro Meridione lavora solo una donna su tre nella fascia di età tra i 15 e i 64 anni.

Per questi motivi, ci si augura che anche il governo nazionale si attivi con nuove misure per favorire l’occupazione nella Campania ed in tutte le regioni meridionali ed insulari, e che vengano rafforzate alcune misure che oggettivamente hanno funzionato come “Decontribuzione Sud” e “Resto al Sud”.

Per concludere, possiamo assolutamente affermare che la situazione dell’occupazione al Sud ed in Campania è ancora precaria ma che continuando così nei prossimi anni anche la nostra Regione potrà aspirare ad avere un tasso di occupazione che permetta ad ogni giovane campano di costruirsi un futuro nella propria terra di origine.

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